Non ti muovere, mia città, non ti muovere.Resta ferma sotto questa cattiva pioggia di settembre.. anche se ho visto piangere le tue finestre spalncate, ho sentito le gocce colare dai tetti sfasciati e scendere fino giù alle fondamenta, . fino al sottosuolo. Avrei voluto avere una di quelle macchine con gli altorparlanti a tutto volume per . riempire quel silenzio di una notte fredda, per farti compagnia. Non ti muovere, mia città, non ti muovere.Prima o poi questi dottori che litigano al tuo capezzale prenderanno la decisione, la smetteranno di litigare, programmeranno le terapie e fisseranno la data dell’intervento.Tu, sorreggiti da sola. Muovi piano piano i tuoi muscoli, i tuoi nervi. Raduna le forze, le truppe del tuo esercito sbandato.Passa parola, che arriveranno i soccorsi. Prima o poi. Dì alle tue truppe scoraggiate che verrranno a salvarti. Verranno a salvarci. Prima. O poi?
Patrizia Tocci ( tentando di vivere, all’Aquila)