Cioccolato amaro



Cioccolato…amaro.

Il cioccolato mi riporta sempre alla mia infanzia. Regredisco volentieri alle storie di Hansel e Gretel ,alle case di cioccolato e marzapane, alla netta differenza tra le fate e le streghe. Abbiamo diritto anche noi a un po’ di dolcezza. Oggi era così dolce , la giornata: qualche vicolo riaperto, le transenne cancellate dal fiume di gente , i militari e i posti di blocco meno evidenti…La piazza ( Piazza duomo, la piazza per gli aquilani ) piena come nei giorni di mercato. Piazza, fiera, mercato: tutte parole dolenti. Le dolcezze finiscono velocemente: sono finite persino le scorte. Resta invece e troneggia, l’Aquila gigantesca di cioccolato. Ha uno sguardo un po’ fisso, un po’ sperduto. Mi ricorda altre aquile prigioniere. Come sotto un trespolo, sotto la tenda bianca. Vado, ascolto. Le cazzuole di cioccolato. Bastassero. Come se bastassero le carriole di cioccolato. Ricostruire con dolcezza.

Ci provo. L’occhio cerca di selezionare, come quello della macchina fotografica. Si concentra sui dettagli: sulle carte colorate che avvolgono il prezioso ingrediente, sulle famiglie che migrano tutte con lo stesso passo, sui bambini con i palloncini , sulla normalità di una domenica qualsiasi. E quasi quasi ci riesce. Ma appena alzi lo sguardo, la realtà riprende il sopravvento: una gabbia di puntellamenti e di macerie tiene in piedi la mia città. Comincia a fare freddo. Risaliamo in macchina, automaticamente prendiamo la strada per tornare a casa, in direzione Via  Duca degli Abruzzi.  Poi facciamo inversione. In silenzio. Eccolo, il cioccolato amaro.

pATRIZIA TOCCI

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Informazioni su pat1789

Patrizia Tocci nata nel 1959. Ha al suo attivo 7 pubblicazioni: poesie, romanzi e racconti. Scrive su riviste e giornali, si interessa di poesia e letteratura, collabora con Il Centro, quotidiano regionale abruzzese.

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