tu sei delle persone che trasportano
luce sottile sulle spalle:
-un lume a petrolio rischiarava
negli angoli bui la nostra casa…._
Tu sei dei gesti poco appariscenti
nel tuo dialetto lento, a mezzavoce
tu e le tue miniere insospettate
nel lampo del sorriso , nel saluto
timido che scoppia tra le rughe
nel volto scavato disegnato
dagli anni e dal sole…
Con quel tuo passo di vecchio marinaio
che non è mai partito su una nave
per diffidenza o per caso e che si aggira
con le mani incrociate sulla schiena
fermo tra la soglia della sera
e l’ansia del campo coltivato.
custodiscila tu questa mia fronte
quando cala il morso della brina e
s’addensa tra i solchi qualche ruga:
tu sai che debolezza è la mia forza
perchè riassumi la mia fragilità.
E questi versi ripagali in dolcezza:
tu sei delle persone che non parlano:
ma nel tuo sguardo ritrovo la mia essenza
e nei tuoi gesti il tempo, la fatica
di vivere e la gioia smemorata
nelle partenze, nei porti della vita. ( 1989)
Patrizia Tocci