Negli occhi dell’Aquila. ( InMOTO MANET)

 hanno letto un mio articolo che cominciava così “Venite all’Aquila, venite a veder con i vostri occhi” Hanno raccolto l’invito, Osvaldo Pedana e i Motociclisti NON agitati di Umbertide (Pg). Abbiamo cominciato pian piano con comodo a fisssare modi tempi e luoghi….sto lavorando da mesi per

quello che chiamo IL TURISMO ETICO. venite all’Aquila a vedere, con i vostri occhi. Loro sono venuti. più di 340 moto..da Umbertide, da Perugia, da Rieti, da Spello, da Antrodoco e da Pescara, da Roma..si sono incontrati on the road, per strada..nei ritrovi o nei ditributori. All’Aquila, l’appuntamento finale era a Centi-colella. Scortati dalla polizia municipale..sono arrivati in Piazza Duomo. Una carovana di moto con i nastrini neroverdi appesi dietro i sellini, un pò disorentati. La banda dell’Aterno li ha accolti, in una piazza disordinata e invasa da camion: stavano montando un palco per il giorno dopo. Ma ci siamo entrati lo stesso, nel tendone..un pò dentro un pò fuori per parlare un pò, per scambiarci i regali, per commuoverci e per sorridere.  Con Stefano Corbucci, presidente dell’Associazione Moto, l’onorevole Giovanni Lolli e il vicesindaco Giampaolo Arduini… poche parole, pochi saluti e la canzone “l’Aquila bella Mè” cantata e suonata da anna Barile. Abbiamo deposto due corone al monumento delle vittime del Sisma e è cominciata la visita alla città.  Stavolta non ho fotografato la città.   Ne conosco bene ogni crepa. Ho fotografatoi loro volti, il silenzio della loro presenza,  il rispetto per i luoghi.  Loro vedevano   case e  palazzi, le mura e le strade, i vicoli e le finestre.  Hanno sentito  l’assenza del rumore, hanno visto l’erba che cresce sulle macerie, gli oggeti ancora sparsi qua e là..gli oggetti che accompagnavano la vita quotidiana. Un serpentone di persone. Ma il silenzio era totale.   Hanno scattato foto, fatto domande, visto, guardato. ma io credo che la prova più grande della vera situazione dell’Aquila ( dell’entità del disastro e della sfida epocale che ci attende) sia rimasta nei loro occhi. Per questo  diranno, a chi sosterrà che qui all’Aquila è tutto risolto : ” Guarda nei miei occhi…non vedi che non è così?”

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