SETTEMBRE, ANDIAMO”, primo giorno di scuola all’Aquila

“SETTEMBRE, ANDIAMO…”
Voglio arrivare puntuale, sono uscita di casa per tempo, ma non abbastanza,  evidentemente;  il traffico oggi  impazzito, un’ora per fare 12 km!. In fila l’uno dietro l’altro, su una strada stretta,  tutte pecorelle sciamanti  su una specie di tratturo, verso la città che non c’è. Nella cittadella della scuole  convergono il tratturo est e il tratturo ovest.  La  mia scuola invece  c’è, rimessa a posto, funzionante, accogliente. Si rientra in fretta nel solito tran- tran. Nomi, cognomi registri, campanello. In mezzo al registro di classe, ci sono le istruzioni su come comportarsi in caso di… Le leggo, soprattuto ai più piccoli, in un certo silenzio.   Illustro  il percorso da fare, le priorità , le necessità. Guardiamo la cartina appesa sulla porta  e cerco di scherzare: allora tre suoni di campanella sono il segnale….  e chi è l’aprifila e chi il chiudi fila? oggi cominciamo a studiare da questa materia: la nostra vita, la nostra esperienza, la nostra capacità di convivere con i ricordi. Cerco di leggere dentro, più dentro negli sguardi.Coppito Uno, Sassa due, Paganica, progetto C.a.s.e….   I “ compagni di banco da una vita ” vengono dalla stessa scuola media, stanno nello stesso banco e guai a chi li separa. Non ne ho mai separato nessuno, nella mia vita scolastica. So che sono alleanze profonde, durevoli. Nell’aula dei professori mi soffermo a guardare l’armadietto che contiene i nostri registri. Qualche  cognome  cancellato,  qualcuno strappato via,  qualche cassetto non si apre, o è senza  chiave,  qualcuno è già pieno di libri, in qualcun altro non c’è ancora nulla: solo il registro. E’ una bella metafora della nostra scuola.  Da quei cassetti  strariperanno presto i compiti in classe, su fogli giganti a righe o a quadretti, le prove simulate, le terze prove, le prove grafiche o quelle multimediali.. Il futuro, le opere e i giorni.. Anche i miei  ex-alunni  saranno tutti in cerca di futuro. A scuola si impara presto e bene che gli esami non finiscono mai.  Mancano all’appello  anche i  prof. in pensione,  trasferiti, supplenti annuali o precari che hanno condiviso fin qui  le ore , i luoghi, gli entusiasmi e le tristezze  di una scuola che continua ostinata a riproporre regole, a parlare di valori in un mondo che sembra non averne più.   Al suono  di una sola   campanella  escono,  velocemente e felici. Una scuola sciamante, su un tratturo.
Patrizia Tocci
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Informazioni su pat1789

Patrizia Tocci nata nel 1959. Ha al suo attivo 7 pubblicazioni: poesie, romanzi e racconti. Scrive su riviste e giornali, si interessa di poesia e letteratura, collabora con Il Centro, quotidiano regionale abruzzese.

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