Appunti dall’Aquila

 

LA NEVICATA DEL 2012

Così adesso, dopo tre anni scopriamo, grazie alla neve, di avere una città allargata, come quelle famiglie divorziate, separate, risposate che cercano di tenere insieme con estrema difficoltà i pezzi della famiglia originaria e quella successiva. Finalmente la neve ha dimostrato quello che diciamo ormai da tre anni. Sindaco, di che città parli? A quale città ti riferisci? A quella che hai chiuso .con un ordinanza ( e i cui tetti continuano a crollare) a quella dei progetti C.A.S.E fino ad Assergi, a quella delle antiche frazioni…Si vede in tutta la sua deformità questo mostro-città che avete creato, che non ha confini e che non ha limiti. Una grande città fantasma, sorella della  CITTà CHE NON c’è. La stessa identica ragione per la quale da tre anni chiediamo un minimo di condivisione nella creazione di nuove costruzioni, di nuovi centri polifunzionali, di nuove microstrutture che a loro volta pretendono ( come accade in un paese civile) nuove opere di urbanizzazione, come ad esempio l’illuminazione, le strade con i relativi collegamenti autobus;  i presidi di prima emergenza come una farmacia, oppure quelli per la spesa quotidiana,  la rete fognaria, le panchine, un luogo in cui permettere agli anziani o ai giovani  di ritrovarsi e di incontrarsi. Questa improvvisazione a macchia di leopardo ( almeno così mi sembra) non fa altro che acuire spese e disagi. I in alcuni progetti case le costruzioni sono completamente illuminate di notte  e non è possibile nemmeno spegnere quelle luci:  però  attorno è buio pesto. In alcuni  non possono transitare gli autobus perché le strade di accesso non lo permettono. Alcuni hanno dei tetti a terrazza. Bastava tentare di capire perché qui all’Aquila, le case hanno i tetti a punta. Questi villaggi hanno un’aria stranamente vacanziera: un augurio, forse, di rimanerci per poco.   19 piccoli villaggi, senza nome.  Con questa nevicata ho capito  davvero che cos’ è la città policentrica. Quella dove tutto sta dappertutto, ma  tutti siamo senza.   Senza spazzaneve, senza mezzi, senza numeri telefonici e senza strade, senza … Una ex città, senza.

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