#Carboncino
Dal parrucchiere. Lo stesso, da qualche tempo, ormai. Le storie ci sono già, nell’aria tra una piega ed un colore. Il luogo invita all’ intimità, ci sono libri ovunque; è un ambiente accogliente, in cui parlare e raccontare di sè. Ma io spesso ascolto.Lei potrebbe chiamarsi Ada, Filomena, Concetta, Giuseppina, Maria, Secondina: nomi che non si usano più, quasi scomparsi dall’ anagrafe, sorpassati dai vari Deborah, Samanta, Asia; e che hanno il sapore del secolo passato, del millenovecento. Ha novant’anni e sta dritta come un fuso, qualche dolore al ginocchio. Sei figli, sì. Una bella testa bianca, una pelle da bambina. Il marito? Ne ha 96. No, non ha lavorato: ma ha cresciuto sei figli, che ora lavorano tutti, dice con orgoglio. È una immagine molto familiare per me: donne che ricordano tutto di cinquant’anni fa e dimenticano l’ ora dell’ appuntamento per il taglio. Ha un sorriso bellissimo e due occhi che brillano, dietro gli occhiali. La stessa fierezza che fatto grande L’ Italia: da un paese in guerra ed in rovina, a una nazione che fa parte del G8. No, non uso creme, ci dice della sua pelle quasi perfetta e smentisce quintali di pubblicità miracolosa. Una vita che si è aperta agli inizi del novecento, ha visto la seconda guerra mondiale, passata attraverso la ricostruzione, il boom degli anni sessanta, la caduta del muro di Berlino. Donne forti, magre e nodose come quei gerani di montagna, quelli che colorano, con i loro ombrelli rossi, i balconcini di quelle case basse e spiccano, tra la pietra e i colori scuri. Sopravvissuti ai rigori invernali, alle variazioni brusche di temperatura: magari perché qualche mano di donna li ha ricoverati, durante l’inverno, in un posto giusto, al buio e al caldo. E a primavera, basta un raggio di sole, ed eccoli, pronti con i loro bocci, con quei mazzetti di fiori rossi. A testimoniare che la cura per gli altri è forse l’unico elisir di lunga vita.
Pubblicato oggi su #ilcentro quotidiano regionale abruzzese. Grazie sempre al direttore Piero Anchino, un saluto particolare a Sinfonia Parrucchieri @elena ventura , alla mia mamma geranio e alla signora Maria