DA QUASSÙ.
Da poco uscito per la casa editrice Tempesta, il romanzo di Thomas Pistoia, “Da quassù” riconferma, se mai ce ne fosse bisogno, la bellezza di un istante prolungato incredibilmente, quasi con una tecnica cinematografica alla Sergio Leone. I tre protagonisti del romanzo si trovano in cima ad un palazzo: Mario, imprenditore fallito, perché vuole suicidarsi ed è stanco di vivere, Fatimah la colf che abita nell’appartamento accanto, e Pier, il giovane soccorritore pompiere. Non potrei raccontare l’ intreccio incredibile che Thomas Pistoia è riuscito a creare tra i suoi protagonisti ai quali affianca almeno altri tre personaggi importanti. È una storia fatta di dialoghi e colpi di scena, di viaggi che attraversano contemporaneamente il mare, il fiume e la psiche dei personaggi. Mentre tutto è fermo, in cima a quel palazzo , e il tempo scorre con lentezza da film, intorno il mondo dei social scatta e posta, filma e partecipa.
C’è un continuo passaggio, come quello di una macchina da presa tra ciò che avviene lassù e ciò che accade quaggiù: la prospettiva delle parole ci racconta i dettagli, i sentimenti, e soprattutto le storie di Mario,Pier e Fatimah; racconta il loro passato in modo denso e poetico, vero e terribile, senza mai nulla concedere alla retorica. È uno stile secco, quasi volutamente giornalistico o filmico, fitto di dialoghi e di pensieri non detti, che ci fa entrare dentro queste tre vite in bilico, nel loro dolore, nei rimpianti e nelle speranze. È una ragnatela di storie sottoposta a grande pressione, mentre comunque si discute, lassù, della vita e della morte, dell’ immigrazione e della sua strada dolorosa, del lavoro e della sua mancanza, del senso di colpa per non aver salvato qualcuno. A denti stretti, però. Sono personaggi ben scolpiti che si illuminano a vicenda: ognuna delle tre storie getta un po’ di luce sull’altra, contribuendo a creare tante fotografie di un oggi inquieto e indecifrabile, dove però accanto alla crudeltà, al razzismo e alla spietatezza economica c’è ancora posto per L’ umanità e la bellezza. Un romanzo da leggere tutto di un fiato, facendosi guidare dalla prefazione di Matteo Bussola e dallo sguardo dell’autore che indaga fino in fondo le motivazioni, le caratteristiche dei personaggi a cui finiamo per affezionarci pagina dopo pagina. E quando sarete arrivati all’ ultima pagina del libro, vi dispiacerà abbandonare Pier, Mario e Fatimah. Perché siete rimasti un po’ lassù, anche voi, con loro. A pensare all’amore, alla vita, alla morte, al dolore e alla gioia, a tutte quelle emozioni che guidano e sorreggono sempre la vita degli uomini e delle donne.