L come Libro
“Questi, che mai da me non fia diviso/ la bocca mi basciò tutto tremante /.Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse”. Siamo nel canto V dell’inferno, in compagnia degli amanti adulterini. Più che la forza del bacio, i rossori, i sospiri riemersi nella memoria incendiata di Francesca, Dante sottolinea l’importanza del libro “galeotto”: delinquente, colpevole di aver svelato un amore impelagato tra le nebbie dell’incertezza. Libro letto probabilmente a voce alta ( come si faceva in quel periodo); che li ha costretti a specchiarsi in una vicenda simile, già accaduta. I libri raccontano sempre di altri libri. Questo bacio proibito (come nel bellissimo film Cinema Paradiso di Tornatore) è ormai la somma di tutti i baci dati, immaginati, espunti, censurati ma sempre presenti in poesia, arte e letteratura. È infatti il romanzo dei Cavalieri, prima nella storia di Lancillotto e Ginevra, poi nella Commedia di Dante, che si fa mediatore di emozioni, conferendo eternità all’amore, in un gioco di specchi. Paolo e Francesca saranno per sempre insieme: con altri nomi, con altre parole, in altri tempi ma sempre in qualsiasi storia o poesia che parli d’amore: fotografati in una rima baciata. I libri raccontano qualcosa di noi, a volte ne sanno perfino di più. Per questo, leggere libri può rivelarsi deliziosamente pericoloso. ( rubrica Alfabeto, pubblicata su @ilcentro -quotidiano regionale abruzzese)